mercoledì 2 novembre 2016

1985 - 0006

Canta il tuo amore
nel pomeriggio
piovoso
di sorrisi rossi.
    13-3

Ombre del buio
la mia memoria cambia
catena
sotto chissà quale
nuovo impulso

La testa rotola
per le scale
come in un vecchio
film del terrore.

Ma tutto questo non conta
al di sopra delle
nostre voci.

Giocammo un giorno
con i nostri averi
sognando nuove terre
calpestando altri volti.

Eravamo quadri ad una esposizione
ora tutto è chiuso
tranne forse
l'ultima porta
ma (francamente)
non ho voglia
di controllare.
    14-3

Lo schizzo di un mattino
mal speso
tra consunti gesti
e brutali sogni
colpisce un cuore infranto
sotto la cintura.

Chissà se si avrà mai
la coscienza del proprio
dolore.
    17-3

Piangemmo forse troppo
quel giorno di pasqua
alla luce di un nuovo
sole sorgente.
    23-3

Pareti strade muri
pubblicità sparsa
noia mortale
silenzio e rumore
paura di capire
voglia scappare
    23-3

Nero nella neve

Ella ha incollato questa notte
e non l'abbiamo vista
nei nostri sogni rossi

Quale che sia
nostro destino
non lo cambieremo mai.
    24-3

Cambiamenti nella notte

L'orologio canta
la stessa canzone

Arrossire nel sole
che non sarebbe mai.

Che noioso contromuro
un ritrovo in una
faticosa ricerca!
    28-3

Un sorriso scompare
dietro quell'ombra
uno scatto
un sorriso spento

Un giorno nella
polvere
Cenere alla cenere
una canzone triste
un volto impolverato
Una fiaccola spenta
un colpo di vento
accendete le luci
provate col fuoco
un volto scomparso.

Denti nella carne
sorriso sanguinante
nutrirsi è vita
un arrossato.
    28-3

Passi per le scale
affanno rimbombante
noia lontana
dov'è la certezza?

Esistono luoghi consacrati
esistono azioni idealizzate
esistono persone
esistono cosenon ci si può più fidare
non è possibile credere
in un volto immaginario
in un sogno perso
in un cuore infranto
sul muro intonacato.

Passi per le scale
orologio e cuore
dalla mia sofferenza
escono piangendo.

Tichettio accentuato
(volto disprezzato
non ti defermi
il terrore)
si confonde col bussare.

La fuga è illusione
l'unica rimasta
in questi giorni.
    29-3

La Rat Pack Gang
suona le ultime
sprezzanti note
il costume muta nel tempo
e con esso gli atteggiamenti

Ma tutto ritorna
sotto altra forma
a conservare ben nascosta
la chiave che apre
il giogo
cui con tanto vigore
vogliamo restare incatenati.
    29-3

Fili sottili
sui nostri volti
ammaccati dal sonno.

Gocce lievi
sul collo
ritmano un orologio

Prima o poi
tutto sarà finito

Fauci di noia
voci soffuse
ricordi lucidi

Sbatti la testa sul muro
qualcosa verrà fuori.
    30-3

Ciò che allora rifiutammo
ora adoriamo

Ciò che ora adoriamo
domani qualcuno rifiuterà
e nessuno mai
potrà spiegare
potrà comprendere
potrà impedire

Tutto questo è scritto
e nessuno potrà mai
cancellarlo
perché così è scritto.
    30-3
Squilla il telefono
bussano alla porta
chiamano dalla strada

e la televisione
ti scruta nei momenti
forse più intimi

e la radio ascolta
il tuo sommesso
canticchiare

E i giorni
si ripetono
nell'infinita spirale
di cui forse s'è perso
il principio.
    30-3

Non voltare le pagine
troppo in fretta
soo tante le cose
che ho scritto
e vorrei tu le leggessi.

Nei miei sogni infantili
tra nuove canzoni
e vecchi timori
eri già presente
sotto innumerevoli spoglie.
    31-3

La strada deserta
rimbomba sotto
le mie scarpe
Umanità in movimento
moviola inceppata

Le voci prefabbricate
colmano pause
timorose
la tua voce la
ricordo ancora
non ostante il tempo

Pareti che
raccontano storie
mai vissute
se non in qualche
immaginario

La strada non è mia
anche se un tempo lo fu

Sonni distratti
sfiorati dalla tua
presenza

Sonni spenti
sostenuti dal tuo volto

Donna lontana
pettegola immonda
raccontami l'illusione
rideremo insieme
tagliando panni
addosso alla gente.
    31-3

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